ANTONIO POCE
Visual Artist
Conosco i lavori grafici di Antonio Poce da oltre venti anni, anzi ne sono collezionista, avendo acquisito un buon numero di opere. La bellezza di ciascuna di esse si esalta nella visione d'insieme, testimoniando in maniera puntuale, direi anno per anno, un pensiero visivo che evolve coniugando le numerose abilità tecniche con la coerenza della forma.
Antonio Poce è un musicista, un compositore (in questa veste la conoscenza risale a molti anni prima) e si comporta come tale: progetta una forma con i materiali di cui dispone e le figure che ha allestito. Non mi sorprende allora la presenza di testi (poetici o in prosa) nella progettazione del quadro. Ammirato, ma non sorpreso, anche per la scelta di dedicare una Mostra alle Confessioni di Sant'Agostino, perché ho avuto modo di verificare quanto insostituibili siano tali riferimenti culturali nella sua attività artistica.
E' straordinario l'interesse che tutto ciò riesce a sollecitare. La bellezza della calligrafia, l'utilizzo creativo di parole e lettere in quanto elementi architetto-
nici, la qualità letteraria non meno che i significati dei testi, tutto concorre ad una elaborazione permanente dello stupore.
Come egli stesso la definisce, si tratta di una “scrittura molteplice”, ovvero di una scelta estetica che prevede il trattamento di diverse discipline artistiche nel medesimo progetto. Scelta che osserva coerentemente anche in ambito audiovisivo insieme ai suoi colleghi di Hermes Intermedia. I loro video, che conosco bene, sono la ulteriore conferma dell'importanza assoluta di questo orientamento estetico. Ennio Morricone*
*Il testo risale alla fine del 2019, generosamente predisposto dal Maestro per la Mostra che doveva tenersi nel marzo del 2020. Le note vicende pandemiche e la dolorosa scomparsa di Ennio, il quale mi onorava da quasi cinquant'anni della sua amicizia, sono due eventi che rendono ancor più significativa la mostra e irrinunciabile questa preziosa testimonianza.